Con la “formula” cessione del quinto dello stipendio o della pensione si intende un prestito o un finanziamento a tasso fisso che prevede la restituzione dell’importo richiesto mediante trattenuta mensile direttamente dallo stipendio/pensione per cifre non superiori appunto ad un quinto dello stesso.

Un sistema creditizio estremamente efficace, valido sia per dipendenti che per pensionati, che permette di avere liquidità subito senza anticipi né tassi di interesse elevati.

Cessione del quinto: chi può farla

La cessione del quinto dello stipendio può essere richiesta sia da dipendenti che da privati (pensionati) per bisogni personali (pensiamo all’acquisto di un’automobile, di un televisore di un elettrodomestico), famigliari o per necessità di denaro liquido. In qualsiasi frangente, infatti, non si dovrà mai giustificare l’utilizzo del denaro ottenuto tramite il finanziamento della cessione del quinto. Questo tipo di finanziamento prevede l’obbligo di un’assicurazione per garantire il pagamento del debito residuo in caso di perdita del lavoro o di decesso del titolare. Chi richiede la cessione del quinto ha tutte le tutele e i diritti previsti dal credito ai consumatori qualunque sia l’importo del finanziamento. La cessione del quinto è considerato un prestito inclusivo, in quanto vi possono accedere anche coloro che hanno avuto in passato difficoltà nei pagamenti o problematiche finanziarie.

Cessione del quinto dipendente: i requisiti per ottenerla

I lavoratori dipendenti che vogliano usufruire della cessione del quinto dello stipendio devono possedere i seguenti requisiti:

  • Avere residenza italiana;
  • Contratto a tempo indeterminato;
  • Età compresa tra i 18 e i 63 anni;
  • Assumibilità dell’azienda se si è dipendenti di un’azienda privata;

Possono ottenere e accedere alla cessione del quinto:

  • Dipendenti pubblici e statali;
  • Dipendenti delle Ferrovie dello Stato;
  • Dipendenti di aziende municipalizzate;
  • Dipendenti postali;
  • Dipendenti privati;
  • Medici convenzionati operanti nel settore sanitario nazionale.

Di seguito i documenti necessari:

  • Documento di identità
  • Tessera sanitaria
  • Ultima busta paga
  • Certificazione Unica
  • Certificato di stipendio

Per approfondimenti vedi:

Cessione del quinto pensionati: età massima

Il requisito primario per potere ottenere dall’Inps la cessione del quinto dello stipendio, per un pensionato, è il limite d’età. Il richiedente, infatti, non deve superare i 90 anni a fine finanziamento. La cessione del quinto per i pensionati può avvenire soltanto per un massimo di dieci anni, condizione obbligatoria da contratto anche quando si tratta di rinnovo.

La rata massima applicabile è pari a un quinto della pensione netta e la quota viene indicata sul certificato INPS rilasciato prima d’istruire la pratica.

Le pensioni di invalidità sono valutabili presentando il verbale medico rilasciato dall’ Asl o INPS.

Mentre non è applicabile la cessione del quinto quando il pensionato:

  • percepisce pensioni sociali;
  • percepisce assegni sociali;
  • è titolare di invalidità civile;
  • beneficia di assegni mensili dedicati all’assistenza dei pensionati per inabilità;
  • ha diritto e usufruisce di assegni per il nucleo familiare;
  • ha una pensione con contitolarità;
  • riceve prestazioni di esodo, con riferimento all’ex articolo 4, commi da 1 a 7 – ter, della Legge n. 92/2012.

Per approfondimenti consulta Cessione del quinto per pensionati convenzione INPS

Cessione del quinto: quali importi richiedere e per quanto tempo

A determinare l’importo del finanziamento della cessione del quinto dello stipendio o della pensione è proprio la cifra stessa percepita dallo stipendio o dalla pensione.

A differenza dei prestiti personali, infatti, nella cessione del quinto la rata dipende dall’ammontare del proprio stipendio/pensione fino ad un importo massimo pari a un quinto della retribuzione/pensione (20% del percepito netto). In questo modo si può arrivare anche ad ottenere 1500 euro subito in caso di importi finanziabili elevati e si evitano, grazie al limite del quinto, situazioni di sovraindebitamento.

Cessione del quinto: come si calcola

L’importo massimo erogabile, dunque, viene stabilito caso per caso, valutando l’esigenza del cliente e la sua retribuzione netta mensile, tenuto conto del certificato di stipendio o attestazione di servizio per i privati e pubblici o quota cedibile per i pensionati.

La rata viene poi trattenuta e versata direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico alla società finanziaria; la durata del finanziamento va da un minimo di 2 anni a un massimo di 10 anni.

Cessione del quinto: quando viene rifiutata

Sebbene quello della concessione del quinto dello stipendio sia un finanziamento ritenuto piuttosto sicuro dagli istituti di credito dal momento che l’importo dello stesso viene mensilmente trattenuto alla fonte, non sempre questa operazione viene concessa.

La cessione del quinto può essere negata sia per i dipendenti che per i pensionati. In entrambi i casi la richiesta verrà subito respinta in caso di mancata copertura assicurativa relativamente al richiedente, una garanzia che abbiamo visto essere obbligatoria in questo particolare tipo di finanziamento.

Un eventuale motivo di rifiuto potrebbe essere anche la valutazione negativa dell’azienda per cui lavora il dipendente (bilancio aziendale negativo e situazione finanziarie “non in regola”). E’ valido sia per i lavoratori dipendenti che per i pensionati il criterio del reddito minimo di sopravvivenza, un reddito calcolato in 500 euro mensili che deve rimanere al richiedente una volta tolto l’importo della rata. Inoltre, qualora il richiedente fosse un pensionato, è necessario essere in buona salute e rispettare i criteri d’età elencati in precedenza ovvero i 90 anni non compiuti a fine finanziamento.

Cessione del quinto negata ai lavoratori dipendenti

Se il richiedente lavora in un’azienda troppo “giovane” o troppo “piccola”, la Banca potrebbe non concedere la cessione del quinto; un’impresa deve avere almeno 24 mesi di vita e aver depositato due bilanci per far sì che i propri dipendenti richiedano il finanziamento. Inoltre, l’azienda non deve avere meno di sedici dipendenti a proprio carico.

Un altro motivo di negazione può essere dato dallo stato di salute del dipendente: in caso di problemi gravi o lunghi periodi di malattia e infortuni, la cessione del quinto rischia di essere rifiutata da parte della Banca. E’, inoltre, condizione d’obbligo avere un contratto a tempo indeterminato: niente cessione del quinto, dunque, per neo-assunti, part time verticali e contratti di apprendistato.

Cessione del quinto: come funziona il rinnovo e l’estinzione anticipata

Il prestito della cessione del quinto dello stipendio può essere rinnovato ma solo a determinate condizioni; chi ha sottoscritto una cessione del quinto di durata fino a cinque anni può ottenere il rinnovo in qualsiasi momento a patto che il nuovo prestito abbia durata pari a 10 anni e che, in precedenza, non sia mai stato stipulato un prestito con cessione del quinto di tale durata. Chi, invece, ha sottoscritto una cessione del quinto di durata superiore ai cinque anni può ottenere il rinnovo solo dopo aver pagato i due quinti del piano di ammortamento.

Il prestito della cessione del quinto può anche essere estinto anticipatamente ovvero prima della scadenza dei termini contrattuali. In questo caso andranno perse le spese di istruttoria e l’imposta di bollo. Possono invece essere recuperate in parte le commissioni bancarie, se previsto nel contratto; mentre l’assicurazione vita (obbligatoria per questo genere di prestito), pagata in un’unica soluzione all’inizio del finanziamento, viene rimborsata per la parte del premio non goduto, anche se, in alcuni casi, la richiesta di rimborso deve essere avanzata esplicitamente.